mercoledì 10 aprile 2013

Perché una psicoterapia?


A tutti possono capitare periodi di sofferenza o di forte disagio, e può accadere che questo disagio interferisca con le attività quotidiane e le relazioni con le persone che ci circondano. Nonostante questo, spesso facciamo fatica a chiedere aiuto, perché significherebbe ammettere la debolezza di non riuscire a farcela da soli.
In realtà, decidere di rivolgersi a uno psicoterapeuta denota la capacità di fare fronte al meglio a un momento di difficoltà: lo psicoterapeuta è un professionista che, comprendendo il disagio psicologico, riesce ad aiutare le persone a superarlo, accompagnandole in un percorso che porta a un cambiamento profondo orientato al benessere.
Recarsi dallo psicoterapeuta, pertanto, non è una sconfitta: al contrario, è una decisione intelligente, che la persona prende dopo aver riconosciuto che le strategie messe in atto fino a quel momento non sono sufficienti e che è necessario l’aiuto di un esperto per trovare alternative più valide. 
È opportuno sfatare il mito secondo il quale chi ha bisogno dello psicoterapeuta è “matto”: attraversare momenti di disagio più o meno intenso fa spesso parte della vita e della crescita di ognuno, e non è affatto indice di una malattia psicologica. È invece “normale” e umano soffrire, stare male e avere paura, anche nei contesti dove queste emozioni sono considerate debolezze e incapacità di vivere.
Spesso si va dallo psicoterapeuta perché si attraversano tempi carichi di stress, perché si hanno problemi con il partner, per essere aiutati a superare un lutto o un avvenimento traumatico. Decidere di passare oltre queste difficoltà non significa attestare un fallimento personale ma scegliere di essere liberi.
Un supporto psicologico ad opera di un professionista qualificato può essere utile durante una crisi temporanea, o per affrontare al meglio una crescita interiore che porta a una profonda consapevolezza di sé e del proprio contesto familiare, sociale, lavorativo o scolastico. Può essere un valido aiuto durante i momenti di grande cambiamento della vita (gli ingressi scolastici, i cambi lavorativi, il matrimonio, la nascita dei figli e così via), che possono risultare difficili da elaborare e superare. Può ancora diventare importante qualora si senta di essere così tristi da non trovare conforto da nessuna parte, o di avere pensieri fissi che non si sa come scacciare, o di nutrire paura di qualcosa che ai più risulta innocuo, o di tenere comportamenti diversi da chi si considera “normale”.
Spesso la sofferenza psicologica non è percepita dagli altri, e anche per questo motivo c’è spesso la tentazione di nascondere i timori o il disagio. E questo fa sì che la persona sia attenta più alla salute fisica che a quella psicologica, rimandando la cura e addirittura negando l’esistenza di un disagio psicologico, arrivando a rivolgersi a un professionista solo quando i sintomi del malessere (per esempio ansia, panico, depressione) arrivano a essere troppo forti o addirittura ingestibili.
In tutti questi casi il supporto psicologico o psicoterapeutico può diventare essenziale per prevenire l’aggravarsi della situazione, e rappresenta una sorta di traghetto che aiuta la persona ad attraversare il proprio disagio interno fino alla sua attenuazione o scomparsa, ritrovando un giusto equilibrio fra la propria interiorità e il mondo esterno.
Con l’aiuto del professionista, la persona impara a capire come funziona la propria mente, quali sono i modelli che si tendono a riproporre sempre uguali; impara a conoscere le proprie risorse e a comprendere come utilizzarle. Lo psicoterapeuta lavora in sinergia con la persona per riscoprire le sue potenzialità e intraprendere un cammino insieme, con l’obiettivo di poterlo percorrere in autonomia il prima possibile.
L’obiettivo di un percorso psicoterapeutico è quello di raggiungere una spontanea e piena espressione di sé, avere una vita relazionale più soddisfacente e raggiungere una condizione di benessere che possa essere stabile e duraturo.